Osteoporosi, alimentazione e rimedi naturali
Differenza tra osteoporosi ed osteopenia
L’osteoporosi e l’osteopenia sono condizioni patologiche affini che interessano la struttura ossea; a distinguerle è il livello di densità minerale ossea: nell’osteoporosi, il calo della densità minerale ossea è più severo che nell’osteopenia. Pertanto, l’osteopenia può considerarsi una forma più lieve di osteoporosi e molto spesso questa condizione precede l’insorgenza dell’osteoporosi. Di norma le ossa dello scheletro diventano più sottili e fragili durante il processo di invecchiamento che inizia tra i 30 e i 40 anni.
Una volta che la riduzione è iniziata, le donne tendono a perdere ogni decennio circa l’8% della loro massa scheletrica; invece lo scheletro degli uomini si deteriora più lentamente, perdendo, nello stesso periodo circa il 3% della massa. Quando la riduzione della massa ossea è tale da compromettere le normali funzioni, tale condizione viene chiamata osteoporosi.
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che rende le ossa più fragili ed aumenta il rischio di frattura, a causa di un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo ed una riduzione della densità minerale ossea.
Rappresenta una malattia di rilevanza sociale. Si stima che in Italia siano affetti da questa patologia 1 donna su 3 oltre i 50 anni (circa 5.000.000 di persone) ed 1 maschio su 8 oltre i 60 anni (circa 1.000.000 di persone).
La naturopatia risulta essere molto efficace per contrastare questa patologia. Fabiola Savone, in qualità di naturopata, saprà supportarvi sia nel prevenire che nel combattere il problema dell’osteopenia e dell’osteoporosi.
Cause dell’osteoporosi
Quando si parla di osteoporosi, non ci si può riferire semplicemente alla mancanza di calcio ma, piuttosto, ad una difficoltà dell’organismo nel trattenere e fissare quest’ultimo a livello osseo, processo coordinato da meccanismi fisio – patologici complessi, secondo un sinergismo che implica soprattutto l’attività di fegato, reni, paratiroidi e tiroidi.
Diverse sono le cause che portano alla demineralizzazione ossea:
- Riduzione dell’attività fisica e dell’esposizione al sole da parte della maggior parte degli individui dediti ad attività sedentarie in ambienti confinati;
- Alimentazione industrializzata e troppo ripetitiva che rischia di provocare eccessi da un lato e carenze di nutrienti necessari dall’altro;
ad esempio un’eccessiva riduzione nell’assunzione di lipidi, comporterà la mancanza di quei substrati biochimici necessari per la sintesi di vitamine liposolubili, quali la vitamina D, E, K e A (implicate anche nella salute dell’apparato scheletrico). Quindi, consumare latte, yogurt e formaggio privati della componente lipidica naturale, ridurrà l’assorbimento del calcio e aumenterà l’indice glicemico complessivo del pasto.
- La carenza di acido cloridrico, a livello gastrico, può disturbare l’assorbimento del calcio. Carenza provocata spesso dall’utilizzo di antiacidi, assunti, molto spesso, senza un’adeguata valutazione gastro-enterologica.
- L’ipofunzione epatica, con insufficiente produzione di sali biliari;
- L’abuso di crusca o altre fibre vegetali con funzione lassativa;
- Gli acidi ossalico e fitico inibiscono l’assorbimento dei sali minerali a livello intestinale, compreso quello del calcio; infatti, in caso di osteopenia ed osteoporosi, bisogna ridurre l’assunzione di verdure ricche di ossalati come gli asparagi, gli spinaci, il rabarbaro, il crescione, la barbabietola, i pomodori etc.
- La riduzione degli estrogeni in post-menopausa è un’altra delle cause che favorisce la demineralizzazione ossea, soprattutto in alcune tipologie costituzionali femminili; gli estrogeni, infatti, contribuiscono a mantenere positivo il bilancio del calcio organico e la sua deposizione nella matrice ossea, per questo motivo in passato venivano prescritte le terapie ormonali sostitutive come prevenzione dell’osteoporosi senza considerare però gli effetti collaterali.
Come prevenire e trattare l’osteoporosi in modo naturale
È importante prestare molta attenzione alla prevenzione rivolgendosi ad un naturopata che, dopo un’attenta diagnosi di tipo olistico, vi fornirà tutta una serie di indicazioni sullo stile di vita, sull’alimentazione e vi consiglierà altresì i rimedi naturali più appropriati per prevenire l’osteoporosi e di tutti i disturbi ad essa collegati.
Fabiola Savone in qualità di naturopata, saprà supportarvi durante l’intero percorso finalizzato sia a prevenire che a contrastare il problema dell’osteopenia e dell’osteoporosi.
L’alimentazione ricopre un ruolo importante ed infatti molti sono i minerali che favoriscono la buona salute delle ossa; un’alimentazione che varia quotidianamente sarà la prima regola per permettere un giusto turnover di vitamine, sali minerali e nutrienti utili per il funzionamento di organi ed apparati.
Per facilitare la deposizione del calcio alimentare nel tessuto osseo è importante mantenere stabilmente alcalino il pH del sangue, sia riducendo gli alimenti “acidificanti” (come ad es. la carne) che introducendo i vegetali alcalinizzanti.
Il normale accrescimento di un osso e il suo mantenimento, non possono realizzarsi senza un apporto, costante, attraverso la dieta, di sali di calcio e fosfato. È altresì fondamentale, assumere alimenti che contengano, oltre ai sali di calcio e fosfato, anche piccole quantità di altri minerali quali magnesio, fluoruro, ferro e manganese.
Pertanto, nella dieta devono essere presenti:
- adeguate quantità di vitamina C, indispensabile per alcune reazioni enzimatiche nella sintesi del collagene oltre che per il differenziamento degli osteoblasti (cellule che hanno il compito di elaborare la matrice extracellulare del tessuto osseo e di riparare il tessuto osseo danneggiato o usurato). Uno dei segnali della mancanza di vitamina C è lo scorbuto, che produce perdita di massa e robustezza delle ossa.
- Vitamina A che stimola anch’essa l’attività osteoblastica;
- Vitamine K e B12, importanti per la sintesi delle proteine nell’osso normale. Uno stato di carenza di vitamina B12 è spesso associato al deterioramento della salute dell’osso. Mentre, negli studi osservazionali, bassi valori sierici di vitamina K sono associati al rischio di frattura (in particolare frattura dell’anca).
Al contrario, un eccesso di Vitamina E, (antiossidante, preziosa alleata della fertilità e cruciale per molti meccanismi umani.) può indebolire le ossa, contribuendo alla loro degenerazione (scoperto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo). Pertanto, in una dieta normale questa vitamina non può essere nociva, ma attenzione all’assunzione incontrollata degli integratori e alla falsa convinzione che, anche se inefficaci, siano comunque innocui.
Tra gli alimenti da preferire troviamo ad esempio:
- l’uovo, un vitalizzante organico ma, anche un alimento ricco di calcio e di tutta una serie di nutrienti che contribuiscono a mantenere attivo il metabolismo. Oltre a consumarlo crudo, sono da preferire le cotture meno prolungate per non compromettere, con il calore eccessivo, i suoi preziosi principi attivi.
- Oltre all’uovo, come fonte proteica utile in casi di osteoporosi, associata anche ad obesità, è utile consumare le alici, i pesci di scoglio o di fondale, le vongole, le ostriche ed i gamberi; questa tipologia di prodotti ittici forniranno oltre alla quota di calcio, anche una quota di colesterolo, indispensabile per la sintesi di vitamina D.
- la frutta secca, come i pinoli (ricchissimi oltre che di calcio anche di potassio, fosforo, magnesio e ferro), le mandorle (contengono anche magnesio e potassio), nocciole (ricche anche di selenio zinco, magnesio, fosforo, e rame) e le noci (oltre al calcio, contengono numerosi sali minerali, oligoelementi ed elettroliti fra i quali fosforo, potassio, magnesio, rame, zinco ferro, nonché gli omega 3);
- il cavolfiore crudo
- i ceci (oltre al calcio contengono notevoli quantità di potassio, ferro, magnesio, zinco e rame).
- Tra la frutta fresca sono da preferire i frutti acidi come il limone ed il pompelmo (ricchi anche di vitamina C), che facilitano l’assorbimento del calcio.
Fondamentale sarà sia praticare attività fisica che favorire una giusta esposizione ai raggi solari e garantire una buona quantità di lipidi, indispensabili per la sintesi della vitamina D.
Di seguito alcuni rimedi naturali tra i più funzionali in caso di osteoporosi:
- Equisetum arvense L. (utilizzato in polvere), detto anche “coda cavallina” il nome deriva dal latino “equus” = cavallo e da “seta” per le foglie sottili setolose. Questa pianta è nota per la sua azione diuretica e remineralizzante. Infatti, è ricca di sali minerali come il silicio, che riveste un ruolo essenziale nel garantire l’integrità del tessuto connettivale di sostegno, la plasticità della cartilagine articolare e la solidità scheletrica; inoltre, è ricca di calcio, magnesio, manganese e potassio.
- Abies pectinata, il gemmoderivato di questa pianta svolge un’azione remineralizzante, (riequilibrante del metabolismo fosfo-calcico), favorisce la fissazione del calcio nelle ossa, stimola l’accrescimento staturo-ponderale. Indicato in caso di osteoporosi, rachitismo e/o demineralizzazione, carie dentaria, ritardo nel consolidamento delle fratture e nevralgie.
- Pinus montana, questa pianta in gemmoterapia viene utilizzata per la sua attività sulla cartilagine articolare ed il tessuto osseo. Indicato per osteoporosi senile e post-menopausa, artrosi in tutte le sue localizzazioni (artrosi della colonna, coxoartrosi, gonartrosi), fratture ossee e ritardo nel consolidamento, affezioni reumatiche degenerative.
- Rubus fructicosus, sotto forma di gemmoderivato, viene utilizzato soprattutto per il suo tropismo nei confronti dell’apparato locomotore e dell’apparato respiratorio. Ha proprietà remineralizzanti, antireumatiche, antiipertensive ed ipoglicemizzanti. Pertanto, è molto utile in caso di osteoporosi, artrosi, ipertensione arteriosa, diabete di tipo 2, arteriosclerosi, fibroma uterino.
- Sequoia gigantea, sotto forma di gemmoderivato, grazie al suo tropismo nei confronti dell’apparato osteo-articolare è indicato per l’osteoporosi senile; inoltre, per la sua azione energetica, tonica e stimolante, è utile, soprattutto, nel soggetto anziano di sesso maschile.
- Urtica dioica (utilizzato in polvere), questa pianta viene utilizzata come complesso remineralizzante in quanto in essa, sono presenti elevate concentrazioni di sali minerali, in particolare potassio, calcio, magnesio e silicati (questi ultimi svolgono un’azione mineralizzante e la mineralizzazione dell’osso è direttamente proporzionale al contenuto di silicio nella dieta). Svolge un’azione remineralizzante, diuretica e depurativa ed antireumatica.
- Oligoelementi come Potassio, Fluoro, Fosforo, Manganese e