La cefalea è un disturbo molto comune, con manifestazioni spesso occasionali e di breve durata ma, che possono diventare una condizione invalidante e compromette la qualità della vita, l’efficienza psico-fisica ed il rendimento lavorativo delle persone, tanto da giustificare l’esistenza di centri specializzati per la diagnosi e la cura.
Cause
Escluse le cause organiche, di pertinenza neurologica, otorinolaringoiatria, oculistica e ortopedica, una percentuale significativa di soggetti soffre di forme emicraniche o cefalalgiche di possibile origine epato-digestiva (con ipofunzione epatica e conseguente accumulo di tossine o per iperfunzione epato-metabolica con eccessiva produzione endogena di tossine).
Altra causa è riscontrabile in casi di difficoltà renale nell’eliminazione dei liquidi organici in eccesso, senza poter, tuttavia, stabilire dei precisi rapporti di causa-effetto.
Infine, tra i vari fattori che possono influire sull’insorgenza delle cefalee, va evidenziata la presenza di un alvo non regolare, con presenza di stipsi, che genera una condizione di autointossicazione, dovuta all’assorbimento delle sostanze di scarto, che non essendo eliminate permangono troppo a lungo nell’intestino.
In questi casi, le terapie farmacologiche, raramente riescono a migliorare il quadro clinico e risolvere la patologia, mentre il loro impiego per tempi prolungati può generare al contrario, effetti collaterali di una certa rilevanza.
Un disturbo metabolico spesso comporta un aumento delle tossine endogene ed una alterazione dell’equilibrio ormonale e dei neuromodulatori, variazioni para-fisiologiche che possono essere all’origine di molte forme cefalalgiche.
Le cefalee, infatti possono insorgere:
- in determinati periodi del ciclo mestruale femminile quando il fegato deve intervenire nel catabolismo degli ormoni;
- conseguentemente a terapie farmacologiche (che impegnano molto la cellula epatica, l’epatocita);
- dopo giornate particolarmente stressanti con esordio serale di crisi cefalalgiche e che fortunatamente recedono con il sonno;
- di notte e per ridotta efficienza della detossificazione organica o di difficoltà renale;
- nel week-end, quando il brusco rilassamento dopo lo stress settimanale, riduce la produzione di adrenalina, con conseguente rallentamento metabolico ed aumento della tossicità endogena;
- Quando si dorme più del dovuto (cefalee occasionali).
Alimentazione e rimedi naturali: come prevenire l’insorgenza delle cefalee
È, dunque, importante prestare molta attenzione alla prevenzione rivolgendosi ad un naturopata che, dopo un’attenta diagnosi di tipo olistico, vi fornirà una serie di indicazioni sullo stile di vita, sull’alimentazione e vi consiglierà altresì, i rimedi naturali più appropriati per prevenire o ridurre la frequenza delle crisi cefalalgiche.
L’alimentazione ricopre un ruolo importante in questo percorso, infatti, dopo aver compreso la causa scatenante delle forme emicraniche o cefalalgiche, verranno fornite delle indicazioni nutrizionali mirate.
In particolare, in caso di funzionalità epatica rallentata (miglioramento con l’assunzione di caffè) con necessità di aumentare la produzione endogena di adrenalina, sarà necessaria:
- un’alimentazione che preveda un marcato stimolo epatobiliare, attraverso l’impiego di alimenti fritti e soffritti (con olio extravergine d’oliva);
- una sollecitazione tiroidea, con cibi ricchi di iodio (come il pesce, le fragole, la rucola, cavolo cappuccio etc.);
- l’impiego del peperoncino, per velocizzare tutti gli scambi biochimici;
- l’utilizzo di sostanze andrenergiche, come caffè o tè (senza esagerare);
- l’agevolazione della funzione renale e l’eliminazione delle scorie metaboliche con:
- l’impiego di verdure diuretiche e ricche di acqua di vegetazione (assicurando all’organismo il giusto apporto di liquidi), in particolare, quelle appartenente alla famiglia delle Cicoriae (cicoria, indivia belga, indivia riccia, scarola etc.);
- l’assunzione di frutta con proprietà drenanti e diuretiche, come ad esempio: la pesca a pasta bianca, la pesca tabacchiera o saturnina, il melone, il limone, l’anguria, i mandarini, le clementine.
Mentre, nel caso di un’eccessiva produzione endogena di tossine (peggioramento con caffè), con difficoltà di smaltimento da parte dell’organismo, la stessa, si riscontra frequentemente in soggetti tendenti alla magrezza, ipereccitabili, ansiosi, contratti ed insonni, con tachicardie o extrasistoli ed un elevato metabolismo basale. In questi soggetti, la cefalea o le crisi emicraniche insorgeranno, prevalentemente, nelle ore pomeridiane e serali, per un accumulo di cataboliti derivanti dall’iperattività metabolica diurna, oppure dopo un evento stressante o dopo l’assunzione di sostanze adrenergiche, come il caffè, il tè o il cioccolato.
Nelle forme meno gravi e complicate, la sintomatologia si attenuerà o scomparirà del tutto con un semplice sonno ristoratore ed i soggetti affetti da questo tipo di cefalea, si sveglieranno in buona condizione clinica al mattino.
In altri soggetti, purtroppo, le crisi potrebbero proseguire anche durante la notte, con risvegli frequenti, bocca secca o pastosa, sete ed a volte agitazione, extrasistole e tachicardia.
Dal punto di vista nutrizionale, in questi casi, bisognerà:
- previlegiare alimenti dalle proprietà neuro-sedative e miorilassanti, come le zucchine, la valeriana, le mandorle, i pinoli, gli agretti, i fagiolini, le patate, la banana;
- preferire alimenti ricchi di calcio (che va a mitigare l’iper-adrenergia), come i ceci che, tra l’altro, sono i legumi con maggiore azione diuretica;
- consumare pesce a basso contenuto di iodio e fosforo, come la sogliola, il rombo o la razza;
- consumare principalmente carne bianca, che, a differenza di quella rossa, contiene una minore quantità di scorie azotate e non va ad affaticare troppo la funzione renale.
- agevolare la funzione renale e l’eliminazione delle scorie metaboliche con:
- l’impiego di verdure diuretiche e ricche di acqua di vegetazione (assicurando all’organismo il giusto apporto di liquidi), in particolare quelle appartenente alla famiglia delle Cicoriae (cicoria, indivia belga, indivia riccia, scarola etc.);
- l’assunzione di frutta con proprietà drenanti e diuretiche, come già indicato in precedenza.
- al contrario, evitare i formaggi stagionati, il sale iodato (bene il sale rosa dell’Himalaya o il sale marino integrale), le sostanze andrenergiche come caffè o tè (si può consumare il tè bancha”, del tutto privo di teina).
Nel caso di cefalea presente fin dal mattino, di solito diffusa a tutto il cranio oppure localizzata nella zona occipitale, a differenza di quelle da iperfunzione epato-biliare, generalmente la sintomatologia non migliorerà con il riposo notturno. Il soggetto (che potrebbe essere iperteso o soggetto a rialzi pressori) affetto da questa tipologia di cefalea, avverte la sensazione di ottundimento generale, con difficoltà di concentrazione.
In questo specifico caso, oltre ad agire sulla funzione epato-biliare con indicazioni alimentai e rimedi naturali specifici, andranno evitate altresì:
- le verdure ricche di ossalati e di sali minerali, come la bietola, gli spinaci, gli asparagi;
- il consumo di formaggi stagionati, di carne rossa e dell’uovo sodo.
- nelle forme acute bisognerà evitare anche il glutine, per facilitare al massimo l’eliminazione renale dei liquidi in eccesso.
Tra i rimedi naturali, saranno funzionali, in caso di cefalea, quelli che svolgeranno un’azione di drenaggio a livello epatico quali:
- il Boldo, il Carciofo, il Cardo mariano, la Fumaria, la Gramigna, il Tarassaco, il Rosmarino.
Inoltre, saranno utili piante officinali che favoriscono l’eliminazione delle scorie idrosolubili attraverso il rene, come:
- la Gramigna, la Pilosella, il Tarassaco, gli stimmi di mais (l’infiorescenza femminile di mais), le foglie di Betulla, la Verga d’oro, l’Equiseto.
Inoltre, nel caso di soggetti ipereccitabili, ansiosi, contratti ed insonni, sarà utile l’utilizzo di rimedi naturali quali: la Griffonia simplicifolia, l’Escholtzia Californica, il Tiglio, il Magnesio, la Vit. B6; altresì, per riequilibrare gli stati emozionali negativi e per ristabilire la salute psichica e fisica di una persona, tra i Fiori di Bach che possono supportare il soggetto affetto da cefalea troviamo, White Chestnut, Pine, Rock Water, Hornbeam, Vine.
La Naturopatia, pertanto, può rivelarsi una valida alleata nella gestione della sintomatologia legata alle cefalee e la Naturopata Fabiola Savone, vi potrà fornire auna serie di consigli e suggerimenti dal punto di vista alimentare, sullo stile di vita, oltre ad indicazioni di rimedi naturali ben precisi con lo scopo di andare a rispristinare uno stato di salute ottimale.